I miner di Bitcoin stanno ora abbandonando BTC per lavorare sull'intelligenza artificiale? I membri del settore rispondono
Le azioni delle grandi società di mining che alimentano la rete Bitcoin stanno ancora una volta sovraperformando BTC stesso, spinte dal crescente orientamento di queste aziende verso modelli ibridi incentrati sull’intelligenza artificiale (AI) e il calcolo ad alte prestazioni (HPC).
Queste aziende, un tempo chiamate “miners” per analogia con l’estrazione di materie prime tradizionali come l’oro, sono da tempo vulnerabili alle forti oscillazioni del prezzo di Bitcoin. Il settore, che ha beneficiato della prima ondata del boom dell’AI nel 2023, ha visto il proprio valore azionario diminuire l’anno successivo a causa del crollo dei profitti e dell’intensificarsi della concorrenza.
Tuttavia, lo scenario è cambiato nel 2025. Nonostante il calo del mercato crypto nelle ultime settimane, Bitcoin è salito del 14% quest’anno ed è vicino al record di $126.000 raggiunto all’inizio del mese. Le politiche pro-criptovalute dell’amministrazione Trump durante il suo secondo mandato hanno riacceso l’interesse degli investitori per Bitcoin.
Eppure, i veri vincitori quest’anno non sono stati BTC, ma le società di mining. Un indice che traccia le società di mining è salito di oltre il 150% dall’inizio dell’anno. Gli esperti affermano che ora gli investitori vedono queste aziende non semplicemente come miners, ma come “società di infrastrutture tecnologiche”.
“Gli investitori stanno attualmente valutando i miners di Bitcoin quasi esclusivamente in base alle opportunità di HPC e AI. Meno del 10% degli argomenti che discutiamo riguarda il mining di Bitcoin,” ha dichiarato John Todaro, analista di Needham & Co.
Tra gli esempi più rilevanti di questa trasformazione ci sono Cipher Mining e IREN. Le azioni delle due società quotate al Nasdaq sono aumentate rispettivamente del 300% e del 500% quest’anno. All’inizio dell’anno, Cipher ha firmato un accordo di collaborazione decennale da circa 3 miliardi di dollari con Fluidstack, sostenuta da Google. In base all’accordo, Fluidstack ha ricevuto garanzie di leasing per 1,4 miliardi di dollari in cambio di un’opzione azionaria del 5,4%. Questo accordo viene interpretato come uno degli indicatori più chiari dell’intreccio crescente tra mining crypto e calcolo AI.
Bitdeer Technologies Group, con sede a Singapore, è cresciuta di quasi il 30% mercoledì. L’azienda prevede di convertire diversi siti di mining, incluso il suo impianto da 570 megawatt a Clarington, Ohio, in data center per l’AI. Bitdeer ha dichiarato che questa trasformazione potrebbe generare oltre 2 miliardi di dollari di ricavi annuali entro la fine del 2026 nello scenario migliore.
“AI e HPC non stanno sostituendo il mining; lo stanno integrando. Ci trasformeremo selezionando le strutture la cui redditività è sostenibile nel lungo termine,” ha affermato Jeff LaBerge, vicepresidente dei mercati dei capitali e della strategia di Bitdeer.
Questo cambiamento strategico da parte dei miners si è accelerato dopo l’halving di Bitcoin nel 2024. La diminuzione della ricompensa per blocco da 6,25 BTC a 3,125 BTC, combinata con l’aumento della difficoltà della rete e la diminuzione dei volumi di transazione, ha ridotto drasticamente i margini di profitto.
L’analista di TheMinerMag Wolfie Zhao ha osservato che molte aziende ora stanno puntando a un uso più efficiente della capacità energetica esistente piuttosto che ad aumentare l’hash rate, affermando: “Società come Riot Platforms, IREN e Bitfarms non prevedono di aumentare la loro potenza di hash nel breve termine. L’attenzione si è spostata da ‘quanto hash possiamo aggiungere’ a ‘quanto efficientemente possiamo usare l’energia’.”
“I ricavi per megawatt e i margini EBITDA sono molto più alti in AI e HPC rispetto al mining,” ha dichiarato l’analista di Needham Todaro. “A causa della volatilità di Bitcoin e dei rischi legati all’halving, i mercati dei capitali ora valutano i data center focalizzati sull’AI molto più dei miners tradizionali.”
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