Il rally di Bitcoin si è rapidamente trasformato in una correzione, con i prezzi che sono scesi sotto i 100.000 dollari dopo aver perso quasi il 7% nelle ultime 24 ore. Il calo è avvenuto nonostante la fine dello shutdown del governo statunitense, dimostrando che il sollievo politico non è riuscito a rafforzare la fiducia degli investitori nel settore crypto. Il mercato più ampio rimane cauto mentre i trader spostano l’attenzione sui rischi macroeconomici e sull’aumento dei rendimenti dei Treasury. L’incapacità di Bitcoin di mantenersi sopra i 102.000 dollari suggerisce che lo slancio si è raffreddato e gli acquirenti stanno aspettando segnali più chiari di direzione prima di rientrare.
Sebbene la fine dello stallo sul bilancio statunitense abbia migliorato il sentiment azionario, i mercati crypto non hanno risposto. Il Dollar Index statunitense (DXY) è salito vicino a 105, un livello che spesso coincide con la debolezza di Bitcoin, poiché gli investitori hanno preferito asset più sicuri. Anche i flussi negli ETF mostrano un entusiasmo in calo: le istituzioni restano esitanti in un contesto di liquidità ridotta e incertezza sulla politica della Fed. Questa divergenza evidenzia che la correlazione di Bitcoin con i mercati tradizionali potrebbe indebolirsi, poiché i trader crypto si concentrano maggiormente su segnali interni piuttosto che sull’ottimismo macro.
Il recente crollo ha innescato una fase di ampio deleveraging. I dati di Coinglass mostrano che oltre 200 milioni di dollari in posizioni long su BTC sono state liquidate in 24 ore, uno dei più grandi shakeout degli ultimi mesi. L’open interest è sceso a circa 66,7 miliardi di dollari, confermando che i trader stanno riducendo il rischio. Nel frattempo, gli ETF su Bitcoin hanno registrato tre giorni consecutivi di deflussi, suggerendo che le istituzioni stanno aspettando stabilità prima di impegnare nuovo capitale. Questa combinazione di liquidazioni e comportamento cauto degli ETF riflette un reset a breve termine piuttosto che un timore diffuso.
Dal punto di vista tecnico, il prezzo di Bitcoin fatica a mantenere il supporto vicino a 98.500 dollari, con una resistenza di breve termine tra 102.000 e 104.000 dollari. Una chiusura sotto i 98.000 dollari potrebbe portare a una correzione più profonda verso i 96.000 dollari, mentre un recupero sopra i 104.000 dollari potrebbe ristabilire la fiducia tra i trader. Livelli RSI inferiori a 45 segnalano uno slancio in diminuzione, anche se la fornitura detenuta dai long-term holder rimane vicina ai massimi storici. Con le whale che restano in attesa e gli afflussi dei miner in aumento, la prossima mossa del mercato dipenderà dalla capacità degli acquirenti di difendere le principali zone psicologiche.
Il recente calo di Bitcoin non segna necessariamente l’inizio di una fase ribassista prolungata: sembra piuttosto un reset controllato dopo un rally surriscaldato di ottobre. Il fatto che il sollievo per la fine dello shutdown negli Stati Uniti non abbia migliorato il sentiment dimostra che il crypto ora si muove secondo un proprio ritmo, meno legato agli eventi politici. Se BTC mantiene il supporto sopra i livelli chiave e i flussi negli ETF si stabilizzano, l’attuale correzione potrebbe evolvere in una fase di consolidamento sana prima del prossimo movimento al rialzo.
