[Thread] Chi mantiene questa rete da 2 trilioni di dollari? Analisi del rapporto sui fondi di sviluppo di 1A1z Bitcoin

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Nell’ottobre 2024, l’istituto di ricerca 1A1z ha pubblicato un importante rapporto: “Building Bitcoin: Funding a $1.2 Trillion Dollar Project”. Si tratta della ricerca più completa finora sull’ecosistema dei finanziamenti per lo sviluppo core di Bitcoin.

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Aaron Zhang

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Aaron Zhang: Nel 2023, il totale dei fondi globali destinati allo sviluppo di Bitcoin Core è stato di 8,4 milioni di dollari. Nello stesso periodo, a titolo di confronto: Polkadot, pur avendo una capitalizzazione di mercato pari solo all’1% di quella di Bitcoin, ha speso quasi la stessa cifra per lo sviluppo del protocollo; la Ethereum Foundation ha speso circa 32 milioni di dollari per lo sviluppo core nel 2023; mentre Meta, con una capitalizzazione simile, ha assunto 20.000 ingegneri. E Bitcoin? 41 Core Dev attivi, 5 Maintainer. Chi finanzia tutto ciò? Attualmente ci sono 13 organizzazioni attive che sponsorizzano lo sviluppo core di Bitcoin, suddivise in due categorie: finanziamento privato (5) e basate su donazioni (8). I dati provengono dal rapporto 1A1z, basato su rendicontazioni finanziarie pubbliche, dimensione tipica dei Grant e stime sul numero di dipendenti. Tra questi, la differenza tra assunzione e Grant è fondamentale: solo 6 organizzazioni offrono assunzioni formali (stipendio stabile, benefit, contratto a lungo termine), le altre operano tutte tramite Grant, che in sostanza significa dover ripresentare domanda di lavoro ogni anno. Un developer intervistato nel rapporto ha dichiarato: “È come dover sostenere un colloquio ogni anno per mantenere il proprio posto”. La scoperta che più mi ha sorpreso nel rapporto è che una sola persona sostiene quasi metà dell’ecosistema: la rete di finanziamenti di Jack Dorsey si estende in tutto l’ecosistema. OpenSats: il 90,5% dei fondi proviene da Dorsey tramite #startsmall; Brink: il 14,2% delle donazioni viene da Dorsey; Btrust: finanziato al 100% da Dorsey e Jay-Z; Spiral: sussidiaria di Block, Dorsey è cofondatore di Block; anche MIT DCI ha ricevuto sue donazioni. Una sola persona influenza direttamente o indirettamente la maggior parte delle fonti di finanziamento per lo sviluppo core di Bitcoin, e l’autore del rapporto definisce questo fenomeno il Dorsey Problem. Va precisato che, una volta effettuate le donazioni, Dorsey interviene pochissimo nelle decisioni specifiche, e l’indipendenza operativa delle organizzazioni è ampiamente riconosciuta. Il problema non è Dorsey in sé, ma il rischio strutturale di dipendenza da un singolo punto: se dovesse cambiare idea, priorità, o dovesse accadere qualsiasi cosa, cosa ne sarebbe dell’ecosistema? Il problema non è mai una singola persona, ma l’eccessiva dipendenza da un unico punto, un rischio comune a tutti i sistemi ingegneristici. Guardando alla distribuzione del potere dei Maintainer: solo i Maintainer possono unire il codice nel branch principale di Bitcoin Core, attualmente sono 5, di cui 3 lavorano in Brink. Questo è ciò che alcuni intervistati chiamano il Brink Risk. Il contributo di Brink è evidente: ha ottenuto grandi risultati con un budget limitato e ha ricevuto ampio riconoscimento dalla comunità. Tuttavia, dal punto di vista della decentralizzazione, l’ideale sarebbe che i 5 Maintainer provenissero da 5 organizzazioni diverse. Negli ultimi 10 anni ci sono stati 13 Maintainer, di cui 9 (69%) provenienti da sole 4 organizzazioni. Guardando alla distribuzione degli sviluppatori: dei 41 Core Dev attivi, 33 hanno reso pubblica la loro posizione geografica. Per numero: 11 negli Stati Uniti, 7 nel Regno Unito, 2 nei Paesi Bassi e in Svizzera, 1 in India e Nigeria, 0 in Cina; per contributo in commit: Europa 56%, Stati Uniti 25%, Asia + Africa + Oceania insieme meno del 10%. Anche la distribuzione geografica delle organizzazioni sponsor è squilibrata: 6 registrate negli Stati Uniti (46%), la prima in Europa è arrivata solo nel 2024 (2140), nessuna organizzazione sponsor locale in Asia. Le mie tre riflessioni: la prima è di rispetto — 41 persone, 8,4 milioni di dollari, senza aziende, fondazioni o tesorerie, mantengono un’infrastruttura finanziaria globale da 2.000 miliardi di dollari. È un miracolo di auto-organizzazione umana e la prova più forte dell’antifragilità di Bitcoin. La seconda è di preoccupazione — i rischi strutturali sono reali: talento troppo ristretto (bus factor altissimo), concentrazione eccessiva dei fondi (Dorsey Problem), squilibrio geografico grave, mancanza cronica di un modello di finanziamento stabile. Non è un rischio di crollo imminente, ma un rischio che nei prossimi dieci anni la velocità di evoluzione sarà limitata. La terza è un’opportunità, soprattutto per gli sviluppatori asiatici: l’Asia rappresenta il 78% della popolazione mondiale, ha la più grande base di utenti Bitcoin, il centro del mining, una filiera completa e una vasta comunità di ingegneri, ma in Bitcoin Core — dove si definisce cosa sia Bitcoin — il contributo asiatico è quasi nullo. Su 41 persone, 1 dall’India, 0 dalla Cina. Questo significa che la direzione evolutiva del protocollo, le priorità e le scelte tecniche sono quasi prive di una prospettiva asiatica. Lo sviluppo del protocollo Bitcoin non è un club chiuso: chiunque può inviare codice, partecipare alle review, scrivere BIP. Chaincode, Brink, OpenSats hanno tutti percorsi di formazione e finanziamento consolidati. Una delle evoluzioni più importanti del protocollo Bitcoin nei prossimi dieci anni sarà l’ascesa degli sviluppatori asiatici, perché il vuoto è enorme, il bacino di talento è profondo, e la questione è abbastanza importante. La domanda è solo: chi saranno i primi a entrare?