BTC rimane indietro rispetto alla crescita globale della massa monetaria

L'oro batte record, la liquidità globale esplode, ma bitcoin resta indietro. Questa divergenza solleva domande: perché il principale asset crypto, che dovrebbe proteggere contro la diluizione monetaria, non reagisce? Un rapporto di Bitwise rivela un divario di valutazione senza precedenti tra BTC e la crescita dell'offerta di moneta. Errore di mercato o grande opportunità? Le cose potrebbero cambiare, e più velocemente di quanto pensiamo.

Bitcoin di fronte a una sottovalutazione storica secondo Bitwise

Nell’ultimo rapporto macroeconomico dedicato a bitcoin, l’asset manager Bitwise rivela una grande sottovalutazione dell’asset rispetto all’ambiente monetario globale.

“Bitcoin sottoperforma l’offerta globale di moneta del 66%, implicando un valore equo vicino a 270.000 dollari”, spiega il rapporto, basandosi su un modello di cointegrazione tra BTC e l’aggregato monetario globale M2, attualmente stimato a 137 trilioni di dollari. Questo divario rappresenterebbe una delle maggiori discrepanze mai osservate tra il prezzo di BTC e i fondamentali macroeconomici.

Bitwise mette questa situazione in prospettiva con una serie di segnali ciclici che, secondo il rapporto, rafforzano la tesi di un BTC ampiamente sottovalutato. Ecco gli elementi chiave:

• Sottovalutazione del 66% di BTC rispetto alla crescita dell’offerta monetaria globale, secondo il loro modello;
• Valore equo stimato: 270.000 dollari, contro un prezzo di mercato attuale ben al di sotto dei 100.000 dollari;
• Liquidità globale in espansione: oltre 320 tagli dei tassi in tutto il mondo in due anni;
• Fine del programma di quantitative tightening (QT) della Federal Reserve statunitense il 1° dicembre;
• Stimolo da 110 miliardi di dollari in Giappone, ripresa del quantitative easing in Canada e un piano di bilancio da 1,4 trilioni di dollari in Cina.

Secondo Bitwise, l’assenza di una reazione del mercato Bitcoin a questi fattori riflette un’opportunità asimmetrica raramente vista nella storia recente dell’asset. L’attuale divario tra il suo prezzo e il suo ancoraggio teorico alla liquidità rappresenterebbe un potenziale rialzista del +194%, se bitcoin si riallineasse ai livelli impliciti derivanti dall’offerta di moneta.

“BTC è storicamente il barometro più sensibile alla diluizione monetaria grazie alla sua scarsità assoluta,” ricorda il rapporto.

Quando l’oro cattura i flussi

Da una prospettiva complementare, alcuni analisti notano che l’oro ha assorbito la maggior parte dei flussi legati ai timori di diluizione monetaria quest’anno, a scapito di bitcoin.

Secondo Jurrien Timmer, Global Macro Director di Fidelity, “l’attuale configurazione del trend di Bitcoin è in ritardo rispetto all’oro, sia in termini di momentum che di Sharpe ratio, posizionando i due asset agli estremi opposti.”

Quest’ultimo indicatore, che misura il rendimento aggiustato per il rischio, mostra chiaramente la sovraperformance dell’oro rispetto a bitcoin in questa fase del ciclo monetario. Timmer non parla di un’inversione imminente, ma di una possibile configurazione di mean reversion, implicando che questa divergenza potrebbe invertirsi.

Nonostante questa relativa sottoperformance, Timmer resta cauto sulle prospettive di lungo termine. Afferma che bitcoin “rimane ampiamente allineato con la sua curva di adozione di lungo periodo basata su una legge di potenza,” pur notando che i suoi rendimenti diventano meno esplosivi man mano che l’asset matura.

Lo paragona persino a “un fratello minore dell’oro, in una fase di maturità.” Questa metafora illustra la percezione attuale: un asset che mantiene i suoi fondamentali ma i cui cicli di mercato sono più complessi, meno impulsivi e forse più istituzionalizzati.

Grayscale prevede picchi per bitcoin già nel 2026. Resta da vedere se il mercato confermerà questo scenario o prolungherà questo ciclo di attesa. Tra sottovalutazione percepita e incertezza persistente, BTC rimane a un bivio.