The New York Times: Dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca, la SEC statunitense ritira in massa le cause contro le criptovalute

Titolo originale: The S.E.C. Was Tough on Crypto. It Pulled Back After Trump Returned to Office

Autori originali: Ben Protess, Andrea Fuller, Sharon LaFraniere, Seamus Hughes, The New York Times

Traduzione: Luffy, Foresight News

Una società di criptovalute gestita dai miliardari fratelli Winklevoss aveva affrontato una severa causa federale, ma dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha deciso di sospendere il procedimento. In precedenza, la SEC aveva intentato una causa contro Binance, la più grande piattaforma di scambio di criptovalute al mondo, ma con l’insediamento della nuova amministrazione, tale causa è stata completamente ritirata. Inoltre, dopo anni di contenzioso con Ripple Labs, la nuova SEC ha cercato di ridurre la sanzione inflitta dal tribunale a questa società di criptovalute.

Un’indagine del New York Times ha rilevato che il ritiro della SEC da questi casi riflette un cambiamento radicale nell’atteggiamento del governo federale verso l’industria delle criptovalute dopo l’inizio del secondo mandato di Trump. Nessun ente regolatore aveva mai ritirato in massa così tante cause contro lo stesso settore, ma il New York Times ha scoperto che, al momento del reinsediamento di Trump, oltre il 60% dei casi in corso della SEC relativi alle criptovalute ha subito un allentamento: o il procedimento è stato sospeso, o le sanzioni sono state ridotte, o i casi sono stati direttamente archiviati.

L’indagine sottolinea inoltre che l’annullamento dei casi relativi alle criptovalute è particolarmente anomalo. Durante l’amministrazione Trump, la percentuale di casi contro aziende di criptovalute archiviati dalla SEC è stata molto più alta rispetto a quella di altri settori. Sebbene le circostanze di queste cause siano diverse, molte delle aziende coinvolte hanno un punto in comune: legami finanziari con Trump, che si autodefinisce il “presidente delle criptovalute”.

In quanto massimo ente federale di vigilanza sulle violazioni dei mercati finanziari, la SEC non persegue più attivamente nessuna delle aziende note per essere collegate a Trump. Tutte le aziende che collaborano con le attività di criptovalute della famiglia Trump o che hanno finanziato le sue campagne politiche hanno visto le relative cause archiviate dalla SEC. Attualmente, i pochi casi ancora aperti riguardano soggetti poco noti e senza legami evidenti con Trump.

· La SEC ha archiviato 7 casi relativi alle criptovalute, di cui 5 riguardavano aziende con legami noti con Trump;

· Altri 7 casi sono stati sospesi, oggetto di proposte di accordo favorevoli o trattati con concessioni, di cui 3 riguardavano aziende con legami noti con Trump;

· Restano solo 9 casi non archiviati, e nessuno di questi coinvolge soggetti noti per avere legami con Trump.

In una dichiarazione, la SEC ha affermato che le decisioni sui casi di enforcement nel settore delle criptovalute non sono mai state influenzate da favoritismi politici e che il cambiamento di rotta è dovuto a considerazioni legali e di policy, inclusi dubbi sulla propria autorità di regolamentazione del settore. La SEC ha aggiunto che, già prima che Trump sostenesse l’industria delle criptovalute, gli attuali commissari repubblicani si opponevano fondamentalmente alla maggior parte delle cause in materia, sottolineando che la SEC “attribuisce grande importanza alla lotta contro le frodi sui titoli e alla tutela degli investitori”.

Non ci sono prove che il presidente abbia esercitato pressioni sulla SEC per favorire specifiche aziende di criptovalute. Il New York Times non ha trovato tracce di influenze esercitate da queste aziende tramite donazioni politiche o collaborazioni commerciali con Trump, e alcune di queste relazioni finanziarie e commerciali sono nate solo dopo che la SEC aveva già modificato il proprio approccio ai casi.

Ma il nodo della questione è che Trump è sia un partecipante dell’industria delle criptovalute sia il massimo decisore politico del settore. In qualità di presidente, se le sue politiche coincidono con i suoi interessi personali, si crea un conflitto di interessi, e il fatto che molte aziende citate in giudizio dalla SEC abbiano legami con lui ne è la prova lampante.

All’inizio del secondo mandato di Trump, la Casa Bianca ha dichiarato pubblicamente che il presidente avrebbe “fermato le azioni di enforcement eccessivamente dure e la regolamentazione eccessiva che ostacolano l’innovazione nelle criptovalute”. In precedenza, la decisione della SEC di archiviare alcuni casi aveva già attirato l’attenzione pubblica, ma il New York Times, dopo aver analizzato migliaia di documenti giudiziari e condotto decine di interviste, ha scoperto che quest’anno la SEC ha allentato la regolamentazione delle criptovalute molto più che in passato, e che gli alleati di Trump nel settore ne hanno tratto enormi benefici, fatti finora mai pienamente rivelati.

Tutti gli imputati coinvolti nell’indagine negano qualsiasi illecito, molti sostengono di essere stati accusati solo di violazioni procedurali. Inoltre, alcune delle aziende coinvolte nei casi trattati con maggiore clemenza dalla SEC non hanno legami evidenti con il presidente.

Paul S. Atkins, nuovo presidente della SEC nominato da Trump, ha dichiarato che il settore delle criptovalute sta per entrare in una nuova era, accolta con favore dalle aziende del settore.

La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha respinto l’ipotesi di conflitto di interessi per Trump e la sua famiglia, affermando che le politiche promosse dal presidente “mantengono la promessa di favorire l’innovazione, creare opportunità economiche per tutti gli americani e aiutare gli Stati Uniti a diventare il centro globale delle criptovalute”.

L’amministrazione Trump ha allentato completamente la regolamentazione del settore delle criptovalute e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha persino sciolto la divisione di enforcement sulle criptovalute. Il cambiamento di rotta della SEC di quest’anno è stato una vera inversione a U.

L’analisi del New York Times mostra che, durante l’amministrazione Biden, la SEC ha intentato in media più di due cause al mese relative alle criptovalute, sia nei tribunali federali che attraverso il proprio sistema legale interno. Anche durante il primo mandato di Trump, la SEC avviava circa una causa al mese, tra cui la famosa causa contro Ripple.

In netto contrasto, dopo il ritorno di Trump, la SEC non ha più intentato alcuna causa relativa alle criptovalute, mentre le cause contro altri settori sono ancora numerose.

Atkins ha dichiarato che queste misure della SEC servono solo a correggere l’atteggiamento troppo aggressivo dell’amministrazione precedente nei confronti delle criptovalute. Ha affermato che la SEC sotto Biden ha imposto nuove politiche tramite l’enforcement. Ha aggiunto: “Ho chiarito che abbandoneremo completamente il modello di enforcement come sostituto della regolamentazione”.

Mentre le aziende di criptovalute festeggiano questa nuova era, gli avvocati senior della SEC che avevano guidato i casi esprimono preoccupazione per la tendenza all’allentamento della regolamentazione. Temono che questa agenzia, fondata quasi un secolo fa durante la Grande Depressione per proteggere gli investitori e mantenere l’ordine del mercato, stia ora favorendo l’espansione incontrollata del settore delle criptovalute, a danno dei consumatori e con rischi per l’intero sistema finanziario.

Christopher E. Martin, ex avvocato senior della SEC che aveva guidato una causa contro una società di criptovalute, è andato in pensione dopo che la SEC ha archiviato il caso quest’anno. Parlando dell’allentamento della regolamentazione, ha dichiarato: “È una totale resa, è come gettare gli investitori in pasto ai lupi”.

La fine della repressione regolatoria

L’edificio della Securities and Exchange Commission a Washington

Alla fine dello scorso anno, nella sede della SEC a Washington, caratterizzata da una facciata in vetro, le azioni di regolamentazione sulle criptovalute erano quasi ferme. Il presidente della SEC durante l’amministrazione Biden, Gary Gensler, voleva portare avanti diverse indagini, ma il suo mandato stava per scadere.

Nel frattempo, Trump aveva appena annunciato con la famiglia il lancio di un progetto di criptovalute chiamato World Liberty Financial, era stato rieletto presidente e aveva già dichiarato pubblicamente di voler limitare i poteri della SEC.

In realtà, Trump non ha sempre sostenuto il settore delle criptovalute. Nel suo primo mandato, aveva scritto su Twitter che le criptovalute erano “aria fritta” e potevano favorire attività illegali come il traffico di droga. All’epoca, la SEC aveva adottato un approccio duro, istituendo una divisione specifica per le violazioni online nel settore e avviando decine di cause.

Durante l’amministrazione Biden, la regolamentazione della SEC sulle criptovalute è stata ulteriormente rafforzata. Nel 2022, il crollo di FTX, una grande piattaforma di scambio, ha portato quasi al raddoppio delle dimensioni della divisione di regolamentazione delle criptovalute della SEC, con il team di avvocati ed esperti di settore salito a circa 50 persone.

Sia durante il primo mandato di Trump che sotto Biden, la SEC ha sempre sostenuto che, poiché gli investitori possono mettere in gioco tutti i loro risparmi nel settore delle criptovalute, hanno diritto a conoscere i rischi. Tuttavia, una questione legale spinosa ha sempre perseguitato la SEC: ha davvero l’autorità di intentare cause contro il settore delle criptovalute? La risposta dipende dal fatto che le criptovalute siano considerate titoli, cioè strumenti finanziari derivati da azioni moderne e altri strumenti.

La SEC sostiene che molte criptovalute sono, di fatto, titoli, e quindi le piattaforme di scambio e gli intermediari devono registrarsi presso la SEC, divulgare informazioni dettagliate e, in alcuni casi, sottoporsi a revisioni indipendenti. In caso di mancata registrazione, la SEC può agire in base alle leggi sui titoli.

Il settore delle criptovalute ribatte che la maggior parte delle criptovalute non sono titoli, ma prodotti finanziari speciali che richiedono regole di regolamentazione specifiche, che la SEC non ha ancora stabilito. Summer Mersinger, CEO della Blockchain Association, ha dichiarato: “Non vogliamo sfuggire alla regolamentazione, ma desideriamo regole chiare per operare”.

Nel 2024 la situazione è cambiata: l’atteggiamento di Trump è passato dal sospetto all’entusiasmo per le criptovalute. Nel luglio di quell’anno, in un discorso, ha promesso agli operatori del settore che la “repressione deliberata” sarebbe finita e ha dichiarato che “il primo giorno licenzierà Gary Gensler”.

Alla conferenza Bitcoin di Nashville nel 2024, Trump ha elogiato le criptovalute, cambiando radicalmente il suo atteggiamento precedente.

La SEC, come ente indipendente, è composta da 5 commissari nominati dal presidente, e il presidente della SEC di solito condivide la linea politica dell’amministrazione che lo nomina. L’avvio, la risoluzione o l’archiviazione dei casi richiede il voto dei commissari, ma le indagini sono svolte da personale specializzato. Questo sistema consente di adattare la regolamentazione senza bruschi cambiamenti dovuti al clima politico.

Dopo la seconda vittoria elettorale di Trump, però, l’atmosfera alla SEC è cambiata radicalmente. Poco dopo le elezioni, Gensler ha annunciato le sue dimissioni. La divisione di regolamentazione delle criptovalute, un tempo considerata un trampolino di lancio per la carriera, è diventata improvvisamente un “patata bollente”.

Secondo fonti anonime, durante il passaggio di potere, il capo dell’enforcement Sanjay Wadhwa ha esortato il personale a “fare il lavoro per cui gli americani ci pagano”.

Ma alcuni membri dello staff hanno iniziato a tirarsi indietro. Secondo le fonti, un dirigente del team di regolamentazione delle criptovalute si è preso una lunga vacanza senza preavviso e ha ignorato le email relative ai casi; un altro dirigente si è rifiutato di firmare i documenti relativi ai pochi casi avviati dopo le elezioni; altri hanno semplicemente smesso di occuparsi dei casi, bloccando gli ultimi sforzi di Gensler per rafforzare la regolamentazione.

Victor Suthammanont, che ha lavorato alla SEC per dieci anni come consigliere per l’enforcement di Gensler, ha dichiarato che, nonostante due precedenti cambi di amministrazione, il personale aveva sempre continuato a lavorare normalmente. “Ma questa volta è stato completamente diverso, l’atmosfera interna è cambiata all’istante”, ha detto Suthammanont, senza però entrare nei dettagli dei casi.

Gary Gensler ha annunciato le sue dimissioni dopo la rielezione di Trump

Dopo il giuramento di Trump, la situazione è diventata irreversibile. Ha nominato il commissario repubblicano della SEC Mark T. Uyeda come presidente ad interim, fino all’approvazione da parte del Senato del suo candidato Paul S. Atkins. Uyeda si è sempre opposto al modo in cui la SEC gestiva i casi sulle criptovalute e, in un’intervista al New York Times, ha dichiarato che molte delle iniziative di Gensler erano basate su “nuove teorie senza fondamento legale”.

Gensler, invece, aveva espresso un’opinione opposta in un discorso del 2022: “Anche con l’avvento di nuove tecnologie, le leggi esistenti non perdono validità”.

All’inizio di febbraio 2025, Uyeda ha rimosso Jorge G. Tenreiro dalla guida della divisione legale della SEC. Tenreiro aveva guidato la divisione di regolamentazione delle criptovalute e molti casi correlati, ma è stato trasferito al dipartimento IT, una mossa considerata umiliante all’interno della SEC.

Dopo l’uscita di Tenreiro, la SEC ha iniziato a interrompere le indagini su molte aziende di criptovalute potenzialmente soggette a causa. Sebbene alcune indagini siano ancora in corso, almeno 10 aziende hanno annunciato pubblicamente di non essere più sotto inchiesta dalla SEC, una delle quali ha pubblicato l’annuncio la scorsa settimana.

Nessun margine di trattativa

Mark T. Uyeda è uno dei commissari repubblicani della SEC e ha ricoperto il ruolo di presidente ad interim prima della conferma di Atkins da parte del Senato.

Uyeda si è trovato presto di fronte a una sfida ancora più difficile: come gestire i casi sulle criptovalute ancora in corso ereditati dall’amministrazione Biden. È normale che la SEC sospenda le indagini, ma archiviare casi già in corso è estremamente raro e richiede il voto dei commissari.

Coinbase, la più grande piattaforma di scambio di criptovalute negli Stati Uniti, era stata citata in giudizio dalla SEC per mancata registrazione, in un caso molto seguito. Durante l’amministrazione Biden, Coinbase aveva adottato una strategia difensiva aggressiva, convincendo il giudice a consentire la revisione del caso da parte di un tribunale superiore prima del processo.

Ora che la SEC è sotto il controllo dell’amministrazione Trump, Coinbase è stata tra le prime aziende a chiedere l’archiviazione del caso. Di solito, l’ufficio del presidente della SEC non interviene nelle trattative di questo tipo, lasciando la gestione agli avvocati dell’enforcement. Ma in questo caso, lo staff dell’ufficio di Uyeda ha partecipato ad alcune trattative con Coinbase insieme agli avvocati dell’enforcement.

Paul Grewal, chief legal officer di Coinbase ed ex giudice federale, ha dichiarato in un’intervista: “Abbiamo sempre tenuto costantemente informato l’ufficio del presidente sulle trattative, per garantire la massima trasparenza”. Uyeda ha affermato che la partecipazione del suo staff a queste riunioni “è del tutto conforme alle regole”.

Inizialmente, la SEC sotto Uyeda non voleva archiviare completamente il caso. Secondo fonti informate, la prima proposta della SEC era solo di sospendere il procedimento, ma Coinbase ha rifiutato.

Successivamente, la SEC ha fatto ulteriori concessioni, proponendo di archiviare il caso ma riservandosi il diritto di riaprirlo in futuro se la leadership fosse cambiata, ma anche questa proposta è stata respinta da Coinbase. Grewal ha dichiarato: “La nostra posizione era chiara: o ritirano completamente la causa, o continuiamo a difenderci, non c’era spazio per trattative”.

Alla fine, la SEC ha ceduto. A quel punto, Gensler e altri due commissari democratici si erano già dimessi, lasciando solo due commissari repubblicani e uno democratico.

Uyeda non ha commentato la decisione specifica, ma ha dichiarato: “Non è opportuno portare avanti questi casi, soprattutto se la SEC potrebbe presto non riconoscere più le teorie su cui si basano”.

L’unica commissaria democratica rimasta, Caroline A. Crenshaw, ha dichiarato in un’intervista che l’atteggiamento della SEC favorisce eccessivamente il settore delle criptovalute: “Possono praticamente fare quello che vogliono senza subire conseguenze”.

Cambio di atteggiamento

Caroline A. Crenshaw è l’unica commissaria democratica della SEC

Dopo l’archiviazione del caso Coinbase, il settore delle criptovalute ha interpretato la decisione come un segnale di resa della SEC. Gli avvocati di altre aziende hanno seguito l’esempio, cercando di ottenere risultati simili per i loro clienti. Alla fine di maggio, la SEC aveva già archiviato altri 6 casi relativi alle criptovalute.

L’analisi dei documenti giudiziari condotta dal New York Times mostra che questo fenomeno è estremamente anomalo. Durante l’amministrazione Biden, la SEC non aveva mai archiviato di propria iniziativa nessuno dei casi sulle criptovalute ereditati dal primo mandato di Trump. Solo in due casi, uno per la morte di un imputato e uno per una sentenza sfavorevole, la SEC aveva archiviato o ridotto le richieste.

Con il secondo mandato di Trump, invece, la SEC ha archiviato il 33% dei casi sulle criptovalute ereditati da Biden, mentre la percentuale per altri settori è solo del 4%.

Nonostante la SEC continui a promettere di perseguire le frodi sui titoli, ha comunque archiviato la causa contro Binance. In precedenza, la SEC aveva accusato due affiliate di Binance di frode, sostenendo che avessero fuorviato i consumatori sulla prevenzione della manipolazione del mercato.

Inoltre, la SEC ha chiesto al tribunale di sospendere la causa per frode contro Justin Sun e la sua Tron Foundation. In totale, sono 4 i casi sospesi in attesa di accordo, e la SEC non ha ancora comunicato l’esito di quello contro Sun.

L’amministrazione Trump ha ereditato 23 casi sulle criptovalute, di cui 21 avviati sotto Biden e 2 dal primo mandato di Trump; la SEC ha allentato le misure in 14 di questi. In 8 dei 14 casi, le aziende coinvolte avevano legami con Trump o la sua famiglia prima e dopo la gestione dei casi.

Legami tra aziende di criptovalute e Trump o le aziende della sua famiglia

Ad esempio, Justin Sun ha speso 75 milioni di dollari per acquistare token emessi da World Liberty Financial. La Tron Foundation non ha risposto alle richieste di commento dei giornalisti, e nei documenti giudiziari Sun e la fondazione sostengono che la SEC non abbia prove di frode né autorità per citarli in giudizio.

Poche settimane prima dell’archiviazione del caso Binance, l’azienda aveva partecipato a una transazione commerciale da 2 miliardi di dollari utilizzando una stablecoin emessa da World Liberty Financial. Questa operazione dovrebbe generare decine di milioni di dollari all’anno per la famiglia Trump.

Un portavoce di World Liberty Financial ha dichiarato che “l’azienda non ha alcun legame con il governo degli Stati Uniti” e “non influenza le decisioni di policy del governo”. Binance, in una dichiarazione, ha affermato che la causa della SEC era “una repressione mirata contro il settore delle criptovalute”.

Nel marzo 2025, la SEC ha archiviato la causa contro il broker di criptovalute Cumberland per esercizio non autorizzato di attività di intermediazione. Circa due mesi dopo, la società madre di Cumberland, DRW, ha investito quasi 100 milioni di dollari nella società mediatica della famiglia Trump. I dirigenti di DRW affermano che l’opportunità di investimento è arrivata solo dopo l’archiviazione del caso e che la SEC ha chiuso il caso solo per mancanza di prove.

Ripple aveva donato quasi 5 milioni di dollari per l’inaugurazione di Trump ed è stata coinvolta in una lunga causa. Durante il primo mandato di Trump, la SEC aveva accusato Ripple di non aver divulgato informazioni chiave agli investitori durante l’emissione di token. L’anno scorso, un giudice federale ha respinto alcune accuse della SEC ma ha comunque condannato Ripple per violazione delle regole sui titoli, imponendo una multa di 125 milioni di dollari.

Dopo il ritorno di Trump, la SEC ha cercato di ridurre la multa a 50 milioni di dollari. Il giudice ha criticato duramente la SEC per questo cambiamento di posizione e ha respinto la richiesta. Ripple ha sostenuto davanti al giudice di meritare una sanzione più lieve anche perché la SEC aveva già archiviato altri casi simili. Alla fine, Ripple ha pagato l’intera multa. Nel luglio di quest’anno, la società mediatica della famiglia Trump ha annunciato l’intenzione di includere la criptovaluta di Ripple in un fondo di investimento pubblico.

Hester Peirce, commissaria repubblicana della SEC e responsabile del nuovo gruppo di lavoro sulle criptovalute, ha dichiarato che l’archiviazione di molti casi serve a correggere errori passati, poiché non sarebbero mai dovuti essere avviati.

“Ritengo che i veri eccessi siano avvenuti negli anni precedenti, quando la SEC ha intentato molte cause senza basi legali”, ha affermato, aggiungendo che tali cause hanno ostacolato l’innovazione legittima del settore. Peirce ha sottolineato che la gestione dei casi si basa solo sui fatti e sulle circostanze specifiche, senza alcun riguardo per “le relazioni personali delle parti coinvolte” e senza influenze politiche o economiche.

Potere finanziario

Nell’industria delle criptovalute, pochi hanno legami più stretti con Trump dei fratelli Tyler e Cameron Winklevoss. I due hanno fondato e gestiscono Gemini Trust, una società di criptovalute. Hanno finanziato il comitato di raccolta fondi per la rielezione di Trump e altre organizzazioni repubblicane, hanno contribuito alla ristrutturazione della sala da pranzo della Casa Bianca tanto amata da Trump e hanno sostenuto un esclusivo club privato di Washington chiamato Executive Branch, di cui Donald Trump Jr. è uno degli azionisti.

La loro società di investimento ha recentemente finanziato una nuova azienda di mining di criptovalute chiamata American Bitcoin. Eric Trump, il secondo figlio di Trump, è cofondatore e chief strategy officer di questa azienda, mentre Donald Trump Jr. è tra gli investitori.

Legami tra i fratelli Winklevoss e la famiglia Trump

Trump ha più volte elogiato pubblicamente i due fratelli, definendoli “persone di talento e bell’aspetto”. In un evento alla Casa Bianca ha dichiarato: “Sono belli, intelligenti e hanno una ricchezza enorme”.

Ma anche Gemini Trust è stata coinvolta in controversie legali.

Nel dicembre 2020, Gemini Trust ha collaborato con Genesis Global Capital per offrire ai clienti Gemini la possibilità di prestare criptovalute a Genesis, che a sua volta le prestava a investitori istituzionali più grandi.

Genesis pagava interessi agli utenti e prometteva che avrebbero potuto riscattare i fondi in qualsiasi momento; Gemini agiva come intermediario, guadagnando una commissione. Gemini pubblicizzava che il programma poteva offrire fino all’8% di rendimento annuo.

Peter Chen, data scientist di San Diego, ha dichiarato in un’intervista di aver investito oltre 70.000 dollari nel programma grazie alla fiducia in Gemini.

“Gemini mi dava l’impressione di essere conforme alle regole, una delle aziende più regolamentate nel settore delle criptovalute”, ha ricordato.

Peter Chen afferma di aver investito oltre 70.000 dollari in Genesis grazie alla fiducia in Gemini Trust.

Tuttavia, alla fine del 2022, Genesis è andata in crisi e ha congelato i conti di 230.000 clienti.

Una donna di 73 anni ha supplicato Gemini di restituirle i 199.000 dollari di risparmi di una vita. Secondo i documenti della causa intentata dalle autorità di New York, ha scritto: “Senza questi soldi, sono completamente rovinata”.

Nel maggio 2024, Genesis ha raggiunto un accordo da 2 miliardi di dollari con le autorità di New York, consentendo ai clienti di recuperare i fondi. Anche Gemini ha raggiunto un accordo, impegnandosi a pagare fino a 50 milioni di dollari per coprire eventuali perdite residue dei clienti. Gemini sostiene di non avere alcuna colpa e attribuisce la crisi a Genesis, sottolineando che alla fine nessun cliente ha subito perdite.

Ma la SEC ha citato in giudizio entrambe le società, accusandole di aver offerto asset crittografici senza registrazione. Tyler Winklevoss ha definito la causa “un’accusa costruita ad arte” sui social media.

Genesis ha scelto di patteggiare con la SEC, mentre Gemini ha continuato a difendersi fino ad aprile 2025, quando la SEC ha improvvisamente chiesto la sospensione del procedimento per consentire un accordo. Nel settembre dello stesso anno, la SEC ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Gemini, che deve ancora essere approvato dai commissari.

La SEC ha comunicato al giudice federale che l’accordo “porrà fine definitivamente a questa controversia”.