A7A5 ancorato al rublo diventa la più grande stablecoin non denominata in USD

A7A5, una stablecoin ancorata al rublo russo emessa in Kirghizistan, ha superato EURC diventando la più grande stablecoin al mondo non ancorata al dollaro USA, con una capitalizzazione di mercato vicina ai 500 milioni di dollari.

Secondo i dati di DeFi Llama, il valore della stablecoin ancorata al rublo è aumentato del 43% in un solo giorno, portando la capitalizzazione di mercato del token a 473,58 milioni di dollari. Ha superato il precedente campione, EURC di Circle (EURC), ancorata all’euro, che aveva una capitalizzazione di mercato di 254 milioni di dollari.

La capitalizzazione di mercato del token rappresenta circa il 40,79% della capitalizzazione totale delle stablecoin, che attualmente si attesta a 1,16 miliardi di dollari.

In un post su Telegram, la stablecoin ha celebrato il traguardo raggiunto diventando la più grande stablecoin al mondo non ancorata al dollaro. Il progetto ha previsto che entro il 2028 la quota delle stablecoin non ancorate al dollaro potrebbe salire al 20% man mano che continua ad espandere le utilità del token.

“Abbiamo già dimostrato che una valuta digitale nazionale può essere non solo un’alternativa al dollaro, ma anche un motore di cambiamento globale”, ha dichiarato il progetto in un post tradotto su Telegram.

L’aumento di valore arriva solo due giorni dopo che il progetto ha partecipato alla convention Token2049 di Singapore.

A7A5 attualmente rappresenta oltre il 40% della capitalizzazione totale di mercato delle stablecoin non ancorate al dollaro | Fonte: DeFi Llama

Alla conferenza, Oleg Ogienko, Direttore dello Sviluppo Internazionale di A7A5, ha parlato della linea di prodotti del progetto che include soluzioni che permetterebbero agli utenti di convertire valuta fiat in A7A5 e viceversa. Inoltre, il progetto prevede di introdurre carte di debito e credito domestiche russe collegate ad A7A5 per consentire ai cittadini stranieri di convertire la loro valuta in stablecoin ancorate al rublo.

“Siamo certi che il futuro appartenga alle stablecoin non ancorate al dollaro, e A7A5 svolge un ruolo di primo piano in questo processo”, ha dichiarato Ogienko a Token2049.

Tuttavia, la sua presenza all’evento ha anche sollevato domande sulla conformità del token. Solo un giorno prima del recente aumento, la stablecoin ancorata al rublo russo sarebbe stata utilizzata per trasferire oltre 6 miliardi di dollari attraverso i confini dal mese di agosto 2025, nonostante alcuni dei suoi principali operatori siano stati colpiti da sanzioni occidentali.

A7A5 collegata alle sanzioni

Secondo il post su Telegram, A7A5 è descritta come un token supportato da un “portafoglio diversificato di depositi fiat detenuti in banche affidabili all’interno della rete del Kirghizistan”. È emessa secondo la legislazione kirghisa e afferma di essere garantita in rapporto 1:1 con il rublo russo.

A7A5 offre ai possessori un reddito passivo giornaliero, rappresentando la metà degli interessi guadagnati sui depositi di garanzia. Il token è stato lanciato inizialmente sulle blockchain di Ethereum (ETH) e Tron (TRX).

Poco dopo il suo debutto a febbraio, gli analisti hanno collegato la stablecoin ancorata al rublo a Grinex, un exchange crypto ampiamente considerato il successore dell’exchange russo Garantex, soggetto a sanzioni. A metà agosto, il Tesoro degli Stati Uniti aveva precedentemente sanzionato Garantex e le entità correlate, inclusa la banca russa Promsvyazbank PSB.

Come riportato in precedenza da crypto.news, i dati blockchain hanno rivelato che oltre l’80% della fornitura totale di A7A5 è stata distrutta e riemessa subito dopo l’annuncio di nuove sanzioni sui wallet collegati a Grinex.

Non solo, anche il Regno Unito ha imposto sanzioni a diverse banche in Kirghizistan, segnalando che la Russia ha utilizzato A7A5 per aggirare le restrizioni finanziarie occidentali.

Più recentemente, Bloomberg ha riferito che l’Unione Europea ha dichiarato di stare valutando l’introduzione di sanzioni contro A7A5. Le sanzioni vieterebbero a organizzazioni o individui con sede nell’UE di interagire con il token tramite terze parti.

Diverse banche di Russia, Bielorussia e Asia Centrale stanno inoltre aderendo all’iniziativa, poiché ritengono che le entità stiano utilizzando A7A5 per aggirare le sanzioni attraverso transazioni crypto.